Oggi affrontiamo una delle domande più frequenti: “Dove dovrei pubblicare la mia musica per massimizzare i guadagni?”. Se sei un artista indipendente, scegliere di pubblicare la propria musica su tutte le piattaforme è sicuramente la migliore strategia, ma devi anche sapere che non tutte le piattaforme pagano allo stesso modo. In questo articolo confronteremo due piattaforme di streaming che si differenziano per qualità e popolarità, stiamo parlando di Tidal e Spotify. Mentre Spotify domina il mercato con oltre 500 milioni di utenti, Tidal si posiziona come la piattaforma “amica degli artisti” con royalties più elevate e un “servizio di qualità”.
Perché questo confronto è cruciale per te:
- Le differenze nelle royalties possono impattare del 300% sui tuoi guadagni
- Ogni piattaforma attrae un pubblico diverso potenzialmente ideale per te
- Le strategie di promozione variano drasticamente tra le due piattaforme
Spotify: Visibilità vs Royalties
Spotify regna sovrano nel mondo dello streaming musicale con una base utenti che supera i 500 milioni di ascoltatori registrati. È come avere accesso alla piazza più grande del mondo, dove ogni giorno milioni di persone passeggiano alla ricerca della loro prossima canzone preferita. La probabilità che il tuo pubblico ideale si trovi proprio lì è altissima, e questo rappresenta un’opportunità incredibile per far conoscere la tua musica. Tuttavia, c’è un aspetto che devi conoscere.
Il modello di remunerazione di Spotify funziona come una grande torta che viene divisa tra tutti gli artisti in base al numero di ascolti che generano. Ogni volta che qualcuno ascolta la tua canzone, stai guadagnando una piccola fetta di quella torta collettiva. Questo sistema, chiamato “pro-rata”, significa che le tue royalties dipendono non solo dai tuoi ascolti, ma anche dal volume totale di streaming sulla piattaforma.
Tidal: Un club esclusivo
Tidal è una piattaforma che ha fatto della qualità audio e del rispetto per gli artisti la sua bandiera. Se Spotify è la grande piazza affollata, Tidal è più simile a un club esclusivo dove gli appassionati di musica si riuniscono per vivere esperienze sonore autentiche e di alta qualità.
Quello che rende Tidal particolarmente interessante per noi artisti indipendenti è il suo approccio alle royalties. Non stiamo parlando di differenze marginali: le royalties possono essere superiori fino al 300% rispetto ad altre piattaforme. È come se ogni ascolto valesse tre volte di più, e questo può fare una differenza sostanziale nei tuoi guadagni mensili, specialmente quando stai costruendo la tua fanbase.
La qualità audio in alta definizione di Tidal attrae un tipo particolare di ascoltatore: persone che investono in cuffie di qualità, che leggono i crediti degli album, che seguono attivamente i loro artisti preferiti sui social media. Questo pubblico tende ad essere più fedele e più disposto a supportare economicamente gli artisti che apprezza.
Quale piattaforma paga meglio
Inutile girarci intorno, Tidal è il re in assoluto delle royalties. Nel 2025 il payout per stream di Tidal si aggira intorno ai $0.013 per stream. Quindi 10.000 stream equivalgono a circa $130, una bella cifra.
Spotify non premia di certo lo streaming rispetto al suo competitor, infatti per ogni stream la piattaforma offre un payout che oscilla da $0.003-0.005 per stream. Su 10.000 stream equivalgono a circa $30-50. Tidal paga dunque 2 o 3 volte più di Spotify. Su Spotify inoltre il costo del payout per stream dipende dal tipo di ascoltate, se chi ascolta i tuoi brani è un utente premium potresti avere un payout intorno ai $0.005, se i tuoi ascoltatori non pagano un abbonamento ma ascoltano gratuitamente il pagamento sarà inferiore.
A quale servizio conviene abbonarsi
I costi per servizi di streaming come Tidal o Spotify sono ormai nella media. Da segnalare che su Tidal un abbonamento Family (fino a 6 utenti) costa 16.99€/mese a differenza dei 17.99€/mese di Spotify, ma parliamo comunque di differenze di poco conto. Le due piattaforme hanno un’interfaccia grafica abbastanza simile, entrambe permettono di generare un feed musicale personalizzato ed è molto facile scoprire nuovi artisti o rimanere aggiornati sulle nuove uscite. Dovendo scegliere tra i due, e premesso che Tidal paga molto di più gli artisti rispetto a Spotify, io sceglierei Tidal.
Abbonarsi ad uno questi servizi non ci da uno strumento in più come artisti, ma ci permette di aiutare altri artisti donandogli, attraverso il nostro abbonamento, il giusto compenso.
Tidal oltre a offrire un algoritmo di matching davvero interessante offre anche un servizio di “Estensione DJ”, un optional che ti può fare accedere ad un catalogo di Stem (singole tracce audio) di brani famosi tramite partner selezionati. Spotify negli ultimi anni ha perso forse il suo focus sulla musica abbracciando nuovi formati come i podcast. La scelta di introdurre inserzioni pubblicitarie e ammettere un tipo di clientela freemium, ha da un lato aumentato l’accessibilità a discapito però dei ricavi offerti ai content creator della piattaforma.